List activity
124 views
• 0 this weekCreate a new list
List your movie, TV & celebrity picks.
7 titles
- DirectorMahmoud ZemmouriStarsHafsia HerziSmaïnMourade ZeguendiIn a remote farm in the Maghreb, Hajj Achour is about to give his daughter Sultana of the cadet Laroubi. Everything goes wonderful, except for one detail: the carburetor R12 family, part of trousseau, is defective. After much procrastination, dowry exchange hands promise to deliver the room before consummation of marriage. In France, Kenza young scandal in his city. Activist of the association "Ni Ni Hens Subject ", it testifies to JT on TF1 gender inequality and the upsurge in virginity certificates. His brother Cherif, humiliated, calls his cousin Aziz arrange the marriage of his sister back home. Atallah, a rich poulterer, fond of Youth Blank is a ready party ... Chérif Kenza drug GHB diluted in water bottle holy water to deceive the pious Mabrouka which will be responsible for its oversight. This is without relying on the unpredictable effects of drugs. Kenza, veiled from head to feet found embedded in a Mercedes Bridal and crosses the wedding route Sultana. This is where the trouble begins.(Francia, Algeria, Marocco | 85')
Commedia (non mi pare esilarante)
di Mahmoud Zemmouri
In un remoto villaggio nel Nord Africa, due convogli nuziali si scontrano attorno al piccolo edificio di Marabout. Nella confusione le famiglie sbagliano a prendere le spose, le quali indossano un velo identico. Sultana, la figlia del douar e Kenza, un giovane francese obbligata a sposarsi dal fratello, rivoluzionerà, ciascuno a suo modo questo piccolo mondo tradizionale. - DirectorRaja AmariStarsBilel BrikiAnissa DaoudBahram AlouiThis is the story of three boys and one girl who survive in an unequal society. Their destiny crosses that of the Tunisian revolution“ di Raja Amari (Buried Secrets - Cinemafrica 2009)
Premio miglior l.metraggio Festival Verona 2014
in programmazione il 17/05/2015 a Verona - durata 93 min
Tunisia, poche settimane prima della caduta del dittatore Ben Ali. Tre ragazzi ed una ragazza, sopravvivono in una società oppressa e diseguale, consumata da decenni di dittatura. I nostri quattro eroi diventeranno gradualmente “le piccole mani” di quella che di lì a poco verrà chiamata la “rivoluzione dei gelsomini”. Nessuno ne uscirà illeso, tutti pagheranno il caro prezzo della libertà… ” - fedrip - DirectorLyès SalemStarsLyès SalemKhaled BenaïssaDjemel BarekDuring the first years of Algeria's independence, Djaffar and Hamid embrace a bright and promising future. After several decades, secrets and betrayals drive them apart.di Lyès Salem (Masquerade) Fra/Alg 128'
Per i due amici Djaffar e Hamid, raggiunta l'indipendenza dell'Algeria, si schiude un futuro pieno di promesse. Col passare degli anni però intrighi e tradimenti li porteranno su strade diverse.
http://www.filmsdistribution.com/Film.aspx?ID=5054 - DirectorMourad BoucifStarsMiloud NasiriMagaly SolierTibo Vandenborredi De Mourad Boucif [Bel, Mar, Fra | ]
Con Miloud Nasiri, Magaly Solier, Tibo Vandenborre
Lingua Francese e Araba
Trailer su https://youtu.be/Me5H4s_i_Ug
http://leshommesdargile.eu/
Sulayman vive in Marocco in perfetta armonia con la fauna e la flora
Allo scoppio della II Guerra Mondiale è costretto ad arruolarsi nell'esercito francese. Si ritrova ad attraversare un mondo fino ad allora sconosciuto e pericoloso.
Circondato dalle atrocità della guerra, decide di mantere comunque salda la sua umanità.
Al di là di un film di guerra, Uomini d'Argilla è essenzialmente una favola sulla condizione umana. - DirectorPhilippe FauconStarsSoria ZeroualZita HanrotKenza Noah AïcheAn immigrant mother realizes that her daughters become estranged.di Philippe Faucon (Francia/Canada, 2015; 79’)
Pyramide International
liberamente ispirato dai libri Prière à la lune e Enfin, je peux marcher seule di Fatima Elayoubi (Editions Bachari)
Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, Fatima di Philippe Faucon conferma il talento e la giusta distanza dello sguardo del regista, con un intenso ritratto corale di una madre di origine algerina e le sue due figlie alle prese con l’integrazione. Il film coup de coeur di Cannes 2015 - insieme a Mediterranea di Jonas Carpignano - per noi di Cinemafrica.
Fatima è una madre sola. Separata dal marito, si occupa con dedizione assoluta delle sue due figlie: Souad, 15 anni, adolescente ribelle, e Nesrine, 18 anni, studentessa fiera e motivata. Fatima vive con frustrazione la sua poca padronanza della lingua francese ed anche per questo cerca di dare il massimo per l’educazione delle figlie. Lavora come donna delle pulizie e alterna le sue ore di lavoro presso privati e uffici, per mettere da parte i soldi per la scuola di Souad e per pagare gli studi all’università e una stanza in affitto per Nesrine. I rapporti con le figlie però non sono facili: soprattutto con Souad, che vive con rabbia la loro condizione di cittadine di serie B e rinfaccia alla madre il suo lavoro di domestica. Per Nesrine è diverso: lei sta investendo tutto nei suoi studi, ma anche l’eccessiva dedizione all’università e agli esami da superare sono a volte un fardello troppo pesante, una responsabilità enorme da portare sulle spalle, consapevole dei sacrifici che la madre sta facendo per lei. Un giorno, però, Fatima cade dalle scale. Un incidente che la costringe a stare a riposo e a prendere coscienza della sua frustrazione e delle parole non dette. Così, aiutata da una dottoressa, inizia a scrivere un diario in arabo, una lettera alle figlie per comunicare tutto quello che non è riuscita a dire a parole.
Questa la sinossi del film, che prende corpo, forza ed emozione attraverso gli sguardi, i corpi, le parole delle tre superbe interpreti. Si percepisce, dalla loro splendida prova attoriale, anche il lavoro attento e lungo che Faucon ha fatto con loro, a cominciare dal lavoro sul libro a cui il film è ispirato. Fatima è in fatti ispirato a una storia vera e al libro frutto di questa storia: Prière à la lune di Fatima Elayoubi - presente e commossa alla presentazione ufficiale a Cannes - una donna che, come la protagonista del film, si è trasferita in Francia al seguito del marito, senza sapere né leggere né scrivere, ha lavorato come donna delle pulizie ed ha imparato il francese quasi da autodidatta, trovando poi nella scrittura il suo riscatto, sociale e morale.
Una vicenda che, come ha spiegato il regista - nato in Marocco e vissuto per i suoi primi anni di vita in Marocco e in Algeria - gli ha ricordato anche l’esperienza dei suoi nonni e di sua madre: anche loro non parlavano il francese e per questo erano persone invisibili nella società in cui vivevano e lavoravano: “Per tutte queste ragioni, queste donne hanno sviluppato, malgrado la loro ignoranza e le loro difficoltà, delle capacità molto importanti, facendo venire alla luce un coraggio e una ostinazione feroci”.
Alla sua quinta prova, dopo L’Amour, Samia, La Trahison e La Désintégration, Faucon conferma il suo talento nel raccontare storie coinvolgenti con un approccio documentario. In Fatima riesce a costruire tre intensi ritratti di donne di età diverse e di differenti ambienti sociali, ognuno sviluppato con amore e capacità di ascolto e di sguardo. Fatima, Souad, Nesrine non sono figurine o personaggi stereotipati, ma tre donne in carne ed ossa, disegnate a tutto tondo. Con una delicatezza particolare, il regista presta attenzione al rapporto fra madre e figlie nelle sue differenti sfumature: lo scontro e il tentativo di dialogo con Souad, il sostegno e la confidenza intima con Nesrine. E anche le sfide con cui si confrontano ogni giorno le due ragazze appaiono nella loro semplicità e insieme come punti di svolta che a volte possono sembrare insormontabili: Souad chiusa a riccio nella sua rabbia contro l’umiliazione subita dalla madre, e che non riesce ad esprimere altrimenti; Nesrine, razionalmente consapevole della sfida che sta lanciando quando decide - proprio lei, umile ragazza di “seconda generazione” - di studiare medicina per diventare una dottoressa e non una semplice infermiera.
La caduta di Fatima arriva quindi come un incidente, ma anche come un lapsus che diviene letterale: cadere, lasciarsi andare, per essere una volta tanto lei ad essere accudita, ma anche per ripensare alla sua vita, avere il tempo di guardare a se stessa e alle sue figlie in maniera diversa. La sua lettera accorata che legge alla dottoressa e poi a Nesrine, è come un’operazione a cuore aperto, uno svelamento della sua identità in trasformazione. Finalmente è una donna che trova le parole per raccontare chi sono e cosa fanno le “tante Fatima” senza le quali le donne francesi non potrebbero lavorare, avere figli, avere interessi e divertimenti.
Nelle sue parole liberate, e nei dialoghi più intimi con le sue figlie, il regista ci fa capire quanto la lingua possa davvero dare senso al mondo e come genitori e figli siano legati, in rapporto alla società. La frase con cui Fatima riassume le difficoltà con le figlie, vale più di cento film di banlieue e cento politiche di integrazione solo a parole: “Là où un parent est blessé, il y a un enfant en colère” (Dove c’è un genitore ferito, c’è un figlio arrabbiato). Così come viene delineato con pochi tratti l’universo concentrazionario che spesso sono le periferie: con i francesi che discriminano i migranti e i migranti stessi che si ostacolano fra loro, in una guerra fra poveri in cui non si può tollerare, non si può immaginare che qualcuno ce la faccia ad uscire dalle gabbie sociali precostituite in cui ci si trova immersi.
Il film Fatima riesce a condensare nel tempo cinematografico il tempo denso e ricco della vita: la frustrazione e la voglia di cambiamento, la rabbia e il desiderio di farcela, l’affetto e la disperazione, il dolore e la resistenza. Tutto senza stereotipi e grandi colpi di scena. Come spiega Fatima nelle sue lettere: “è la mia Intifada quotidiana”. - DirectorMohamed Ben AttiaStarsMajd MastouraRym Ben MessaoudSabah BouzouitaHedi, a young man with great dreams, is struggling his way through social conventions in Tunisia. While his mother tries to decide his life for him, Hedi meets Rim and suddenly he discovers that his world goes beyond and above conventions.Tunisia, Belgio
rivenditore estero: Luxbox
di Mohamed Ben Attia (2016 | 90')
"Sappiamo già come andrà a finire", dice Hedi (Madj Mastoura), il protagonista del primo lungometraggio del tunisino Mohamed Ben Attia, Hedi [+], in concorso a Berlino, alla sua graziosa fidanzata Khedija (Omnia Ben Ghali), che sposerà pochi giorni dopo, secondo il piano di sua madre, ansiosa di sistemare suo figlio più giovane nella casa ristrutturata adiacente alla sua – giacché il suo primogenito, il suo orgoglio, è andato a vivere in Francia. In effetti, il futuro di Hedi è già scritto. Non resta che eseguire il rituale tradizionale tra le due famiglie, quello che la madre di Hedi (Sabah Bouzouita) cerca di compiere con tutte le sue energie facendo in modo che suo figlio vi partecipi in silenzio, mentre continua a compiere i suoi frequenti viaggi di lavoro.
Tuttavia, si capisce subito che il mutismo di Hedi ha più a che fare con il disagio che con la sottomissione serena alla volontà materna. La calma apparente del suo volto, che la cinepresa non lascia quasi mai, è tradita dal suo sguardo inquieto, un po’ perso. E poi all’improvviso, in quell’oasi che è l’hotel dove alloggia durante la sua missione, un complesso per turisti tedeschi in riva al mare, ci si rende conto che sta offrendo a se stesso una sorta di addio al celibato in solitario – o quantomeno in compagnia di una delle animatrici, Rym (Rym Ben Messaoud), una calda trentenne tunisina che vive la sua vita liberamente e viaggia spesso – e che il suo matrimonio arrangiato rappresenta per lui un momento fatidico, quello in cui i giochi saranno fatti e in cui potrà mettere una croce sopra il suo sogno di pubblicare fumetti.
Ma quando Rym (di cui lui si sta innamorando facilmente, allegramente, senza riserve, per la prima volta nella sua vita) gli fa notare che la sua voglia di fare il disegnatore non corrisponde alla definizione di un sogno, bensì a quella di un "progetto", qualcosa di nuovo si risveglia in Hedi: l'idea che forse non debba sacrificarsi. E’ in quel momento che chiede a Khedija che cosa voglia veramente, e vede come lei sia incapace di rispondergli se non parlando del matrimonio già previsto dalle loro famiglie, come se non capisse neanche la domanda – e a monte, la nozione d’identità propria e di volontà personale non determinata dai costumi e la famiglia.
L'originalità di Hedi non è solo il fatto che Ben Attia racconta l’emancipazione di un uomo da tradizioni che di solito soffocano soprattutto la donna, ma anche che questa voglia d’indipendenza gli sia ispirata dalla libertà di una donna – la figura di Rym che fa da contrappunto agli altri personaggi femminili del film, che qui sono gli strumenti paradossali del mantenimento di questa morsa, la madre incitando il matrimonio, ma anche Khedija sottomettendosi volentieri senza fare domande.
Questo ritratto sensibile e sottile della società tunisina attraverso la storia di un trentenne moderno soffocato da abitudini ataviche, è stato coprodotto dalla società tunisina Nomadis Images con la società belga dei fratelli Dardenne, Les Films du Fleuve, e la società francese Tanit Films.
-----------------------------------------
CAIRO – 14 January 2018: “Hedi” (2016) directed by Mohamed bin Attia is scheduled to screen at the African Cinema Club in Cinema El-Hanager, as organized by the Luxor African Film Festival. The screening was previously scheduled to take place on January 13, but is now confirmed for Saturday.
This is not the first time for “Hedi” to show in Egypt, as the film made its Egyptian debut in the 6th annual Luxor African Film Festival in 2017 where it won the award for Best Artistic Achievement.
“Hedi” is the story of a young Tunisian man named Hedi, struggling to find himself in the relationships he shares and in his work. Although the film is known as “Hedi”, its Arabic title is “Inhebek Hedi” which translates to “We like you calm”. The Arabic title reflects Hedi’s interactions with his environment and within his relationships, where he is expected to accept his circumstances and the decisions made for him.
The film discusses the changing and uncertain role of Tunisian men in their communities after the Tunisian revolution of 2011. Hedi, representing the lost and aimless men, needs to adapt to the deteriorating economic situation in the country. Mohamed bin Attia comments on this parallel in an interview with Variety: “Today we don’t expect much of a man other than that he succeeds in his studies, finds a job and establishes a family, a model of success that is beginning to suffocate and weaken him.”
Hedi’s life is dictated by his mother, who, although obviously caring for her son, is overbearing and controlling. In a way, she represents the demands of the state and society of Tunisia in the years following the revolution.
In the film, Hedi is supposed to marry his fiancé of two years, though he is obviously unenthused about the prospect; his mother has organized the marriage and pushed him toward the decision. A week before his wedding, Hedi falls in love with a free spirited woman named Rym, who shows him the value of his dreams and inspires him to take charge of his life. The film captivatingly portrays the newly found passion and inspiration of Hedi in the form of “freedom”.
In the same interview with Variety, director Mohamed bin Attia describes Hedi’s story as being a reflection of the learning journey that Tunisian men need to undergo to understand their new role after the revolution; “Just like Hedi, the day after the revolution, we thought that everything would be possible, and quickly. We were immersed in a sort of naiveté. Just like lovers, we believed that we were strong and invulnerable. Today, we’ve learned a bit more about ourselves, and we continue to learn.”
“Hedi” stars Majd Mastoura as Hedi, Rym bin Messaoud as Rym, Sabah Bouzouita as Baya, and Hakim Boumsaodi as Ahmed. The film has won a number of awards and earned nominations at various festivals and events. Its wins include the Best First Feature Award and the Silver Berlin Award at the Berlin Film Festival, among others. - DirectorMehdi Ben AttiaStarsHafsia HerziRaouf Ben AmorHaythem AchourFollowing the death of her husband in an accident, young Amel tries to find some consolation in photography. She takes photos of strangers from the street, looking at men as they tend to do towards women.
di Mehdi Ben Attia (105 | 2018 | Tun Fra)
L'Amour des hommes
con Hafsia Herzi, Raouf Ben Amor, Haythem Achour, Sondos Belhassen, Karim Ait M'Hand
Amel is a young photographer. When she loses her husband, her life changes. Encouraged by her father-in-law, she takes a taste of life by photographing street boys. Without fear of being scandalous, she makes the choice to look at men as men look at women.